IN LINEA CON GLI ACCORDI DI PARIGI, RELATIVE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI, IL TARGET FISSATO DALLA UE PREVEDE CHE L’ITALIA DOVRÀ TAGLIARE DEL 33% LE EMISSIONI DI CO2 ENTRO IL 2030

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    Presentando un pacchetto di misure per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, e fissando i target nazionali paese per paese, la Commissione Europea ha intimato all’Italia che dovrà tagliare del 33% le sue emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto a quelle del 2005. La Ue sta accelerando con le politiche ambientalistiche, in dell’appuntamento del 21 settembre, quando i paesi che hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, dovranno presentare i documenti di ratifica. Il contributo maggiore al taglio delle emissioni sarà chiesto a Lussemburgo, Svezia, Danimarca e Finlandia (-40%). Per la Germania, invece, è previsto un taglio del 38%, mentre per Regno Unito e Francia del 37%. I target più bassi di riduzione sono per Croazia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Polonia e Romania (dal 2% al 9%), 0% per la Bulgaria. Del resto, da Bruxelles non è mai stato fatto mistero sulla politica europea sui cambiamenti climatici, incentrata sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto di almeno il 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Le proposte odierne presentano obiettivi vincolanti al 2030 per gli Stati membri in tutti i settori dell’economia: dalla mobilità all’edilizia, dall’agricoltura ai rifiuti.